Ricordando P. Pietro

VISITA al Verano sulla tomba di P. PIETRO CAVAZZA

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P. Pietro Cavazza 

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Comunità CRISTO RE in ROMA
P. PIETRO
ci ha lasciato un mes.saggio –
testamento
Sacerdoti del Signore, care Sorelle dell’Ordine di Santo Spirito, cari
confratelli dehoniani, cari parrocchiani,
permettete che vi dica un grazie grande, quanto ne sono capace! Grazie per la
vostra presenza a questa Eucaristia, memoria vivente della Pasqua del Signore Gesù
e mia Pasqua, della preghiera con la quale mi avete accompagnato per l’ultimo
tratto di strada, deposto ai piedi dell’altare, offerto a! Cuore di Gesù, perché Egli,
donandomi nuovamente il suo Spirito, mi presenti al Padre.
In voi voglio ripetere la mia riconoscenza a quanti ho incontrato sulla mia
strada, cominciando dalla parrocchia dove sono nato, che mi ha donato la sua fede,
e a tutte le comunità cristiane dove sono vissuto. Quanti volti, quante sorelle e
fratelli, tutti mi siete cari; vi ringrazio! vi ricordo!
Un saluto pieno di affetto alle comunità dehoniane, al gruppo dei diversamente
abili, agli “Amici del Sacro Cuore” di Monza e al gruppo “Crescere Insieme” della
nostra parrccchia, Mi avete insegnato ad amare il Signore Gesù.
A vol, fedeli della parrocchia di Cristo Re, la benedizione di Dio e mia. Sono
stato mandato e voi mi avete accolto con grande fede come inviato dal Signore
Gesù. Come dimenticare le fante attenzioni, l’incessante preghiera per la mia
guarigione, i segreti di grazia che il cuore di Gesù opera in voi. Ne sono testimone
per il sacramento della Riconciliazione.
Dono inestimabile è stata la mia chiamata a vivere nella Congregazione
del ven. p. Dehon. Insieme al Battesimo, al Sacerdozio, la vocazione ad essere
dehoniano costituisce la grazia più grande che Dio Padre poteva farmi: essere scelto
a vivere come amico del Cuore di Gesù. Quanto vorrei dirgli grazie! Alla
Congregazione sono tanto riconoscente per avermi accolto, insegnato a vivere la
vita unito al Cuore di Gesù come oblazione e riparazione.
Cari confratelli dehoniani: mi avete amato tanto. Di ognuno di voi ho nel cuore
lo stesso ricambio d’amore. La mia povera vita voi la conoscete; so di avervi anche
fi;cj\loQ, Wifir·re’! ~ c iedo umilmente perdono come lo chiedo a tutti quei giovani che
Gesù, nella sua infinita tenerezza mi aveva affidato’ perché li aiutassi a rispondere
alla loro vocazione. In questo momento faccio mie una delle ultime parole del beato
card. Schuster: “Chiedo perdono alla Diocesi per quello che ho fatto e per quello che
non ho fatto!”. Un pensiero grato e un ricordo anche ai laici della Famiglia
Dehoniana. Ai miei genitori papà Gilio, mamma Ermentina, mamma Clorinda, alle
mie sorelle Nelda e Loredana; spero, per la misericordia di Dio Padre, di dir loro a
voce quanto sono stati per me!
Ai nipoti e parenti tutti: vi voglio bene e chiedo per ognuno di voi e per le vostre
famiglie il dono di una fede accolta e vissuta. A mia sorella Cecilia, che era disposta
a sacrificare la sua vocazione al matrimonio per rimanere accanto ai genitori pur di
facilitarmi la risposta alla mia vocazione di presbitero e dehoniano: … tu conosci il
mio cuore. Tu, Silvio e Mirco, dopo la partenza di papà e mamma, siete la mia
famiglia.
Al personale dell’Ospedale Cristo Re ripeto ancora una volta la mia
riconoscenza. Ai medici dell’ospedale, a tutto il personale, alle suore, in modo unico
e personale alla dottoressa Enza Annunziata, al dottor Stefano Rosa: grazie! Avete
pianto con me. La vostra presenza è stata quella degli Angeli del sepolcro, che
annunciano: “Non cercate tra i morti colui che è vivo”.
Care Suore Canonichesse dello Spirito Santo, che nella nostra comunità siete
sorelle e mamme, non dimenticherò la vostra testimonianza comunitaria, la vostra
preghiera, tutto quello che avete fatto e state facendo.
Ai miei fratelli della comunità, grazie e affetto. Avete fatto tutto quello che in
casa di mio padre avrei desiderato. Mi affido alla Vergine Maria, mia madre, insieme
al p. Dehon, p. Longo, p. Gallo, i pp. Panciera, Fiorino, Carminati, Gasperetti: chiedo
di starmi vicino in questo momento, perché non sono Pietro, ma Pierino, un
sassolino nella Chiesa di Dio, bisognoso di misericordia e di perdono. A Dio Padre, al
Cuore di Gesù, allo Spirito Santo, con la Chiesa, ogni onore e gloria. «Padre mio, mi
abbandono a te; Cuore di Gesù, grazie perché mi vuoi bene; Spirito Santo ti
ringrazio per la pazienza, la fiducia, per quanto hai operato in me.
“Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità
dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Ameni
Alleluia!”»
Miei fratelli e sorelle, arrivederci! Amen!

Pietro Gavazza

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